Andrew Still (1828-1917)

Andrew Taylor Still nacque il 6 agosto 1828 a Jonesville, Virginia, Stati Uniti. Era figlio di Abram Still, un medico e pastore metodista, e di Martha Poague Moore Still. La sua infanzia fu segnata da una forte educazione religiosa e un grande interesse per la medicina, ispirato dal lavoro del padre. Still, come la maggior parte dei medici di quel tempo, apprese le basi della medicina studiando da autodidatta e il suo apprendistato cominciò al fianco del padre, e come aiuto medico durante le guerre civili di secessione a cui prese parte alla fine dell’800, in cui ebbe occasione di studiare l’anatomia attraverso le dissezioni anatomiche. Tuttavia, pur applicando con convinzione e dedizione i metodi e le terapie a disposizione della medicina di quel tempo, i risultati ottenuti si rivelavano sempre più scarsi e inadeguati. Perciò, deluso dall’approccio classico di cura e, in seguito alla morte della moglie e di ben 4 figli a causa di una meningite spinale, Still arrivò alla conclusione che le pratiche mediche ortodosse del suo tempo erano spesso inefficaci, e talvolta dannose in quanto basate sul sintomo. Così, spinto nel ricercare un nuovo metodo di lavoro, nella confusione creata dall’incertezza dei metodi finora applicati, la sola certezza gli apparì essere l’esistenza di Dio e l’impossibilità per quest’ultimo di avere lasciato la sua creatura più perfetta senza difese naturali. Iniziò così un lungo lavoro che durò per più di trent’anni dove Still si dedicò allo studio della persona come unione di corpo e spirito in connessione con l’universo attraverso le leggi che governano la natura stessa di cui l’essere vivente ne è parte. Perciò, coerentemente con tali principi, la sua pratica si basava sul ripristino dello stato di salute dell’intera persona ristabilendo la normale fisiologia delle strutture coinvolte attraverso un approccio manuale. Egli notò subito che i suoi trattamenti, che avevano lo scopo di eliminare qualsiasi interferenza alla normale funzionalità dell’organismo agendo in perfetta armonia e in favore dei meccanismi naturali del corpo, erano efficaci in quanto portavano ad un miglioramento del metabolismo tessutale e del funzionamento dal punto di vista anatomico, neurologico, vascolare, biomeccanico. 

Still, nel suo libro “Osteopatia Ricerca e Pratica” che scrisse diversi anni più tardi, afferma:

Negli Stati Uniti, in epoca conservatrice, puritana e mentalmente chiusa come il tardo Ottocento, A.T. Still appellato come “the Old Doctor” venne in tutti i modi ostacolato nel diffondere le sue terapie manipolative come metodo di cura. I contrari a tale forma terapeutica erano la maggioranza.
Solo dopo anni di pratica e di risultati positivi la gente iniziò ad affidarsi all’Osteopatia, e a lui si riconosce non solo il merito di aver scoperto tale Scienza Medica, ma soprattutto di aver perseverato e sviluppato i principi e le pratiche di tale arte in un vero e proprio sistema curativo, autonomo e distinto. Tuttavia, lo stesso A.T. Still scrisse:

Il 22 giugno del 1874 A.T. Still annunciò al mondo la nascita dell’Osteopatia, fortemente determinato a divulgare il più possibile i principi della sua nuova filosofia e pratica.
Nella sua tenacia trovò la motivazione per presentare pubblicamente il suo talento, le sue intuizioni e osservazioni, a dispetto dell’opposizione professionale e delle pubbliche umiliazioni subite. E’ noto infatti che il Dott. Still venne non solo schernito e allontanato dai medici locali, ma anche ostacolato da amici e persino escluso dalla chiesa metodista a cui apparteneva.
La sua reputazione di medico osteopata, o meglio “aggiustaossa”, superò rapidamente le frontiere del Missouri, ma dopo le continue denigrazioni subite gli fu difficile trovare giovani medici pronti a condividere le sue idee. In una tale situazione, i suoi primi assistenti furono i suoi cinque figli.

Il 1° novembre del 1892 fu istituita a Kirkesville (Missouri, USA) la prima scuola al mondo di osteopatia, l’American School of Osteopathy (ASO), tutt’oggi esistente. La prima classe di ventuno studenti fu composta da vecchi pazienti, amici di famiglia e dai cinque figli di Still. Successivamente vennero ammessi alla frequenza dei corsi anche uomini di colore e cinque donne, che Still ritenne tra l’altro più portate a praticare l’osteopatia rispetto agli uomini. Una scelta che, considerando il contesto sociale dell’epoca, ci dà ulteriore conferma dello spirito audace e della mentalità aperta propria del Dott. Still. La scuola avrebbe inoltre potuto consegnare ai suoi studenti il diploma in Dottore in Medicina (M.D.), poiché alla fine del 18° secolo negli Stati Uniti l’insegnamento della medicina avveniva unicamente in scuole private. Tuttavia, Still preferì dar loro un diploma in Osteopatia (D.O.), un titolo specifico che voleva marcare ancor di più la differenza esistente tra la medicina classica e l’osteopatia. Nel 1895 nacque la prima clinica osteopatica “A.T. Still Infirmary” dove, durante il primo anno, Still e i suoi allievi effettuarono circa trentamila trattamenti. I risultati non tardarono ad arrivare: fu sempre più evidente che l’approccio osteopatico iniziasse ad essere una valida alternativa alla medicina legata al sintomo, portarono una crescita esponenziale dei pazienti che accedevano alla clinica di Kirksville e degli iscritti alla scuola che, a fine secolo, superavano i 700 studenti.

Oltre allo studio e al lavoro che lo occupavano oltremodo, Still dedicava gran parte del tempo di riposo quotidiano ad esercitare le sue capacità non solo analitiche e diagnostiche palpatorie ma anche quelle intuitive, percettive sensoriali e mentali applicandole nel suo lavoro con i pazienti. Egli sosteneva che le “mani anatomiche” che operavano alla ricerca della salute erano sostenute e guidate da Forze Involontarie presenti che lui chiamò “l’altro paio di mani”, in quanto percepiva un principio superiore assoluto quale essenza pura della Vita che muove il tutto. Per Still l’osteopatia era una filosofia secondo cui l’uomo è la manifestazione terrena della Trinità Divina quale unità inseparabile tra corpo, mente e spirito e una scienza, che include le conoscenze dell’anatomia, fisiologia, chimica, fisica e biologia. Allo stesso tempo l’Osteopatia è un’arte che applica la sua filosofia e la scienza nella pratica di cura e prevenzione della malattia.

Diverse furono le influenze sul lungo lavoro di ricerca e applicazione di Still: dagli studi dell’anatomista alchemico e filosofo mistico Emanuel Swedenborg, a quelli di Walter Russel sulla teoria unificata nella fisica e nella cosmogonia, alle conoscenze di Elliott Coues sul legame tra spirito e materia (concetto di Principio Vitale), oltre all’ambiente spiritista e la tribù Shawnee con la quale visse a stretto contatto per alcuni anni. Tutte queste conoscenze portarono il Dott. Still ad amplificare le sue capacità mentali, percettive e intuitive, raffinando e sviluppando una coscienza intuitiva e percettiva sensoriale che favoriva l’accesso al sovrasensibile nella diagnosi e trattamento dei suoi pazienti

Egli infatti sosteneva che:

Still sosteneva l’importanza di agire al servizio e in accordo con i principi perfetti e fisiologici della Natura secondo cui è stato creato l’essere umano (“ad immagine e somiglianza di Dio”). L’abilità dell’osteopata deve essere quella di sostenere e favorire l’azione delle forze innate senza modificarle attraverso l’uso corretto delle proprie mani, senza imporre forze esterne spinte dalla propria volontà ma da una Volontà Superiore (Divina) che si esprime attraverso quello che lui chiamò Soffio di Vita.

Still sosteneva: “Dove finiscono le mani anatomiche iniziano le mani di Dio”.

I quattro principi chiave della filosofia osteopatica secondo A.T. Still sono:

  1. Unità del Corpo: il corpo umano è un’unità integrata in cui tutte le parti del corpo sono interconnesse e influenzano il funzionamento complessivo dell’organismo. Le implicazioni cliniche sono:
    1. Un problema in una parte del corpo può avere effetti su altre aree
    2. Il trattamento deve considerare l’intera persona, non solo i sintomi localizzati
    3. Promuove un approccio alla salute che integra aspetti fisici, mentali ed emotivi
  2. Autoguarigione: il corpo possiede la capacità intrinseca di auto-guarigione, in quanto sistema vivente che è parte della natura e delle leggi che la governano. Le implicazioni cliniche sono:
    1. Il ruolo del medico deve essere quello di facilitare questi processi naturali 
    2. Le terapie dovrebbero mirare a rimuovere gli ostacoli alla guarigione naturale
    3. Il trattamento sposta l’attenzione dal sintomo alla causa
  3. Interrelazione tra Struttura e Funzione: la struttura del corpo e le sue funzioni sono strettamente interconnesse. Una disfunzione strutturale, come un disallineamento delle vertebre, può portare a problemi funzionali e viceversa. Le implicazioni cliniche sono:
    1. L’analisi della struttura è fondamentale per comprendere se la fisiologia si manifesta al meglio
    2. Il trattamento manuale dei tessuti migliora può migliorare la loro fisiologia 
  4. Trattamento Olistico: il trattamento osteopatico si basa sulla comprensione e applicazione dei tre principi sopra menzionati: unità del corpo, autoguarigione e interrelazione tra struttura e funzione. Le implicazioni cliniche sono:
    1. La diagnosi osteopatica considera fattori fisici, psicologici, emotivi e ambientali
    2. L’approccio terapeutico è specifico mantenendo la visione generale della persona
    3. Promuove l’uso di trattamenti naturali e non invasivi

I principi di Andrew Taylor Still rappresentano una rivoluzione nell’approccio alla salute e alla medicina. La sua enfasi relativa all’unità del corpo, l’autoguarigione e l’inter relazione tra struttura e funzione ha portato a un nuovo paradigma nella cura della salute, che continua a influenzare la pratica medica moderna dell’osteopatia e altre discipline affini. Still è stato un pioniere che ha rivoluzionato la medicina del suo tempo proponendo un approccio innovativo e olistico alla cura della salute. La sua eredità continua a vivere attraverso l’osteopatia e la filosofia della medicina integrata che ha contribuito a sviluppare.

La visione e l’applicazione dei principi dell’Osteopatia di cui parlava Still li possiamo ritrovare oggi nell’approccio integrato che offre l’Osteopatia delle Origini, che invita e insegna a tenere insieme i piani biomeccanico, biocinetico-biodinamico, energetico e spirituale dell’essere vivente nell’approccio alla persona e nel trattamento..