L’Osteopatia nasce nel XIX secolo grazie al suo fondatore Andrew Taylor Still, un medico poliedrico statunitense che, deluso dall’approccio della medicina di quell’epoca basata essenzialmente sulla cura dei sintomi e l’uso di farmaci e oppiacei, diede vita ad un cambio radicale di paradigma in ambito medico. Inizialmente, come la maggior parte dei medici di quel tempo, la sua formazione si basava sullo studio dell’anatomia attraverso anche le dissezioni anatomiche, e il suo apprendistato cominciò al fianco del padre, medico metodista, e come aiuto medico durante le guerre civili di secessione a cui prese parte alla fine dell’800. Nonostante applicasse con costanza e dedizione i metodi e le terapie a disposizione della medicina di quel tempo, i risultati apportati si rivelavano sempre più scarsi e inadeguati. Deluso dall’approccio classico di cura e, aggravato dalla morte di ben cinque membri della sua famiglia per un’epidemia di meningite, Still fu spinto nel ricercare un nuovo metodo di lavoro non più basato sui sintomi ma sul ripristino delle normali condizioni fisiologiche dei tessuti attraverso un approccio manuale diventando la sua principale modalità di cura.


ANDREW TAYLOR STILL
La pratica che egli adottava aveva l’obiettivo di scoprire la causa della malattia, ripristinando lo stato di salute dell’intera persona: ristabilendo la mobilità fisiologica delle strutture coinvolte, portando ad un miglioramento del metabolismo tessutale, mettendo in relazione i diversi segmenti corporei dal punto di vista anatomico, neurologico, vascolare, biomeccanico. I suoi trattamenti si ponevano lo scopo di eliminare qualsiasi interferenza alla normale funzionalità dell’organismo agendo in perfetta armonia con i principi di anatomia e in favore dei meccanismi naturali del corpo, facilitandone le funzioni fisiologiche e riparatrici. L’osteopatia divenne per lui e per i suoi prosecutori l’inizio di una nuova scienza che si basava sul lavoro perfetto del creatore, e una filosofia che fondava le sue radici su culture antiche, ponendo così le basi per una visione della vita in perfetta connessione e armonia con l’Universo e i principi della natura. Questa visione della persona nella sua interezza di unità tra corpo, mente e spirito, quale rappresentazione umana della Trinità Divina, si appoggiava su principi dello spiritualismo e concetti fisici dell’universo che, proprio per questo, portò l’osteopatia a conoscere non poche avversità nel suo percorso. Still, infatti, ripercorrendo gli studi teologici e anatomici di Emanuel Swedenborg, applicando quelli di Walter Russell sulla teoria unificata nella fisica e nella cosmogonia e le conoscenze di Elliott Coues sul legame tra spirito e materia (concetto di Principio Vitale), venne influenzato sia dall’ambiente spiritista sia dalla tribù Shawnee con la quale visse a contatto per alcuni anni, esperienze che lo portarono ad acquisire una conoscenza ed una visione sempre più ampia e integrata dell’uomo. Questo non fece altro che accrescere le sue capacità mentali, percettive e applicative, come reso noto da numerosi riferimenti storici sulle sue abilità: riusciva a vedere l’aura umana utilizzandola come aiuto diagnostico e si esercitava nelle sue capacità intuitive in modo da integrare pensiero, chiaroveggenza, memoria e intuizione al fine di sviluppare una coscienza intuitiva e percettiva sensoriale che potesse accedere al sovrasensibile.

EMANUEL SWEDEMBORG

WALTER RUSSEL

ELLIOT COUES
L’approccio di Still era quello di integrare il lavoro basato su un modello biomeccanico che comprendesse una buona conoscenza di anatomia e fisiologia, con ciò che egli chiamava psicologia, intendendo con essa quei livelli di intuizione e percezione, il tutto in connessione con il piano spirituale. Egli infatti sosteneva che
Mani ben allenate sono mani che vedono, sentono, pensano e…sanno.
Still, nel suo libro “Osteopatia Ricerca e Pratica” che scrisse diversi anni più tardi, afferma:
L’Osteopatia si basa sulla perfezione del lavoro della Natura. Quando tutte le parti del corpo umano sono in ordine stiamo bene. Quando non lo sono la conseguenza è la malattia. Quando le parti vengono riaggiustate la malattia lascia il posto alla SALUTE. Il Dio della Natura è la fonte dell’abilità e della saggezza e il lavoro meccanico compiuto in tutti i corpi naturali è il risultato della conoscenza assoluta. L’uomo non può aggiungere nulla a quest’opera perfetta né migliorare il funzionamento di un corpo normale.
In queste sue parole Still esprime l’importanza di agire al servizio della natura in accordo con i principi perfetti e fisiologici secondo cui è stato creato l’essere umano, comprendendo che il potere del medico, inteso come terapeuta, è quello di sostenere e favorire l’azione delle forze innate senza modificarle attraverso l’uso corretto delle proprie mani. Proprio per questo lo stesso Still si accorse che le sue manipolazioni non potevano e non dovevano imprimere forze esterne indotte dalla propria volontà (che oggi chiameremo volontà egoica) ma da una Volontà Superiore (Divina) che si esprime attraverso quello che lui chiamò Soffio di Vita o Principio Vitale (Biogen) per volere dello Spirito Santo. Per quanto egli facesse parte inizialmente della chiesa metodista, i suoi concetti non avevano nulla a che fare con aspetti religiosi, ma rappresentavano perfettamente la filosofia alla base della scienza osteopatica secondo cui l’uomo era la rappresentazione terrena della Trinità Divina quale unità inseparabile tra corpo, mente e spirito. Questi principi si applicavano nella pratica attraverso l’utilizzo di manipolazioni nel rispetto della fisiologia ed un tocco percettivo terapeutico in accordo con le leggi dell’universo che Still esprimeva in tal modo:
Dove finiscono le mani anatomiche iniziano le mani di Dio.
Queste parole fanno comprendere perfettamente che l’Osteopatia di cui parlava Still nacque con una visione unica nell’applicazione dei suoi approcci sui vari livelli che ora chiamiamo: biomeccanico, biocinetico-biodinamico, energetico e spirituale, mantenendo perciò uniti nella pratica i piani strutturale, viscerale, cranio-sacrale ed energetico.

WILLIAM GARNER SUTHERLAND
Lo stesso William Garner Sutherland, uno dei massimi esponenti dell’osteopatia in ambito cranico e prosecutore fedele dei principi indetti da Still, dopo anni trascorsi allo studio dei movimenti meccanici del cranio e del liquido cefalo rachidiano, comprese che vi era un qualcosa di più potente che muoveva il tutto in perfetta armonia con le leggi della natura che si esprimono in ogni essere vivente. Sutherland incontrò l’osteopatia nel 1895 iscrivendosi all’American School of Osteopathy e, laureatosi giovanissimo all’età di 25 anni nel 1900, si distinse per aver esteso i principi osteopatici allo studio del cranio e posto le basi per lo sviluppo dell’osteopatia in ambito craniale grazie alle sue intuizioni sulla mobilità delle ossa del cranio e del sistema nervoso, fenomeni di pura espressione vitale. Ossessionato dalle sue scoperte, per numerosi anni non condivise i risultati delle sue ricerche. Anzi cominciò a studiare e a sperimentare su sè stesso le possibili conseguenze di una lesione osteopatica cranica e verificando i suoi autotrattamenti, basati sulla perfetta conoscenza dell’anatomia cranica e le sue abilità tecniche. Questo crebbe sempre più la fiducia nel suo lavoro che lo portò a condividere la sua scoperta con tutto l’ambiente osteopatico e a iniziare ad applicarlo nel trattamento dei suoi pazienti. Il lavoro sul concetto craniale elaborato da Sutherland fu compreso e considerato solo diversi anni dopo quando, fu invitato ad esporre le sue idee all’American Osteopathic Association, dove non smise mai di sostenere che il concetto craniale fosse un’estensione della scienza osteopatica del dott. Still, e non un concetto separato. Le sue percezioni applicate ai suoi studi lo portarono ad evolvere i suoi concetti in ambito cranico osteopatico allo stesso modo di Still: da un concetto di mobilità delle ossa craniche indotto dal liquido cefalo rachidiano quale Meccanismo Respiratorio Primario ad un concetto molto più ampio in cui la Respirazione Primaria è la Forza Involontaria che si manifesta attraverso i poteri terapeutici della Marea del Soffio di Vita.
In uno dei suoi scritti egli afferma:
Il Soffio di Vita guida la funzione di tutti i fenomeni naturali e le forze fisiche dell’essere vivente.
L’evoluzione delle ricerche del dott. Sutherland avvenute pochi anni prima della sua morte fu fedelmente trasmessa e sostenuta dalla dott.ssa Anne Wales, sua allieva prima e amica stretta poi che, insieme a Viola Frymann ed Edna Lay, si distinse per i numerosi contributi sul concetto fluidico e le forze autocorrettive in ambito osteopatico.

EDNA M. LAY

ANNE WALES

VIOLA FRYMAN
La pratica del dott. Still, che poi chiamò appunto Osteopatia (da osteo-osso e pathos-sofferenza), si basava su alcuni principi chiave che sono i seguenti:
- Il corpo è un’unità; la persona è un’unità di corpo, mente e spirito
- Il corpo ha le capacità di auto-regolarsi, di auto-guarire e di mantenere la salute
- Struttura e Funzione sono reciprocamente correlate
- La legge dell’arteria: una struttura perfettamente vascolarizzata è perfettamente sana
- L’obiettivo fondamentale del medico non è quello di trovare la malattia in una persona ma ricercare la Salute per operare con essa.
Le notizie tramite passaparola degli straordinari riscontri clinici del dottor Still condussero sempre più pazienti ad affidarsi a lui tanto che iniziò la sua attività da medico errante. Con l’intento di migliorare l’attuale sistema medico, cominciò ad insegnare ben presto i suoi metodi ad altri medici alternativi del tempo per divulgarne le basi e istituì la prima scuola nel 1892, l’American School of Osteopathy, con una prima classe composta già di ventuno studenti. Lo statuto della scuola permetteva il rilascio di una laurea in medicina tradizionale (M.D.), oltre a ottenere il titolo di D.O., una qualifica che attestava il Diploma in Osteopatia che più tardi divenne Dottore in Osteopatia. Nel 1895 nacque la prima clinica osteopatica A.T. Still Infirmary dove, durante il primo anno, Still e i suoi allievi effettuarono circa trentamila trattamenti. Nel 1897 nacque l’associazione americana per l’avanzamento dell’osteopatia ora nota come l’American Osteopathy Association (AOA), l’associazione accreditata per la formazione medica osteopatica negli Stati Uniti e nel 1898 venne fondata l’Associated Colleges of Osteopathy al fine di regolamentare gli standard formativi e i prerequisiti necessari alla partecipazione del diploma in osteopatia.
I risultati straordinari che contraddistinsero l’approccio osteopatico dalla medicina legata al sintomo, portarono una crescita esponenziale degli utenti che accedevano alla clinica di Kirksville e degli iscritti alla scuola che, a fine secolo, superavano i 700 studenti con la necessità di fondare altre scuole affiliate ad essa secondo il modello del dott. Still e gli standard dell’American Osteopathic Association (AOA).
I fattori culturali, geografici, economici e politici caratteristici di ogni singolo paese influenzarono lo sviluppo e il diffondersi dell’Osteopatia in ambito formativo portando alla nascita di due percorsi di formazione negli Stati Uniti: i medici osteopati e gli osteopati; due iter teoricamente diversi ma accomunati da un profilo unico nella pratica clinica che è l’applicazione della filosofia e dei principi fondamentali della Scienza Osteopatica.

MARTIN LITTLEJOHN
In Europa l’Osteopatia si diffuse grazie a John Martin Littlejohn, un teologo ecclettico scozzese trasferitosi negli Stati Uniti per motivi di salute, checonobbe il Dott. A.T. Still per un consulto medico e, rimasto colpito dai risultati terapeutici ottenuti, decise di studiare osteopatia nel College di Kirksville.
Pochi anni dopo essersi laureato in Osteopatia nel 1900 e dopo aver fondato una scuola di osteopatia a Chicago, tornò definitivamente in Europa per fondare nel 1917 a Londra la British School of Osteopathy (BSO), primo istituto europeo. John Littlejohn ha proseguito l’opera di Still, approfondendo le relazioni tra la colonna vertebrale e gli organi del corpo e l’equilibrio del corpo in relazione all’ambiente e alla gravità
Il grande principio dell’equilibrio si applica alla relazione tra l’organismo inteso come tutto e il suo ambiente. Nulla di ciò che viene dato al sistema dell’esterno può sostituire l’autosufficienza dell’organismo, ossia la sua capacità di autoguarirsi.
John Martin Littlejohn, Notes sur les principes de l’ostéopathie
Dalla fonte del sito www.tuttosteopatia.it troviamo questi dati: nel 1979 Alen Bernard fu il primo osteopata ad arrivare in Italia. Allora era solo un giovane fisioterapista, con specializzazione in fisioterapia dello sport e un diploma in osteopatia alla prestigiosa scuola inglese di Osteopatia di Maidstone.
Nel 1981 cominciò i primi corsi di osteopatia nel suo studio che si trovava a Roma, in via Savoia, a cui aderirono 12 allievi per tre anni, fino a che Bernard decise di smettere poiché si rese conto che da solo non poteva riuscire ad impartire un insegnamento completo. Suggerì quindi a chi fosse interessato ad iscriversi alla scuola di Maidstone in Inghilterra. E’ il dicembre dell’82 quando si avvia per la prima volta ad Ancona il primo anno di corso in osteopatia promosso dal belga Eddy Deforest, direttore della neonata Associazione Italiana di Osteopatia (AIO). Tra i soci fondatori dell’AIO ricordiamo anche il pediatra Tarola Manfredo, Paolo Castagna, all’epoca insegnante di educazione fisica, D. Del Cane, Nando Odorisio, specializzato in Radiologia ed il fisioterapista Pasquale D’Antonio.
Come spiega Eddy Deforest in un articolo dal titolo Una vita nell’osteopatia: Eddy Deforest pubblicato sul sito www.osteopatica.it è proprio il gruppo sopracitato a dare il via nel 1982 alla prima scuola di osteopatia italiana: Associazione Italiana di Osteopatia (A.I.O.).
L’anno successivo divenne l’Istituto Italiano di Osteopatia (attuale I.I.O. di Milano). Questa scuola inizia la sua attività nel settembre del lontano 1983 presso una sede universitaria nella città di Ancona, con l’aiuto del Dr Sciaretta, medico agopuntore; la scuola si sarebbe trasferita a Milano denitivamente 2 anni dopo. Il primo corso iniziava con una decina di studenti, tra cui Fabrizio Cingolani.
Malgrado le scarse risorse economiche, parteciparono ad un seminario della scuola R. Godefroid (uno dei maestri di Eddy Deforest) direttore dell’IWGS Parigi e Leopold Busquet che collaborò per i successivi 3 anni. Tra le altre collaborazioni di prestigiosi docenti francesi e inglesi ricordiamo anche Francis Péyralade, René Briend, Didier Le Floch, Pierre Tricot, Roger Caporossi e Clive Standen.
La prima classe era composta da dodici iscritti tra cui Fulvio De Panfilis e Felice Pizzolorusso.

ROLLIN E. BECKER
Lo sviluppo e l’evoluzione dell’osteopatia ha subito numerose influenze dal punto di vista storico, politico e culturale con una conseguente iper-specializzazione settoriale nella sua applicazione, perdendo così la sua visione globale olistica originaria e il concetto di Osteopatia Una e Unica quale è nata e deve continuare ad essere. Più precisamente, dapprima negli Stati Uniti e poi anche in Europa, l’osteopatia è spesso interpretata e praticata applicando esclusivamente l’approccio biomeccanico per mezzo di manipolazioni che si basano sull’utilizzo di forze indotte dall’esterno, dimenticandosi dei piani biodinamico, energetico e spirituale. Uno dei principali esponenti che sviluppò fedelmente i concetti di Still e Sutherland fu Rollin E. Becker, il quale approfondì i concetti di Respirazione Primaria attraverso la comprensione e lo studio dei Ritmi di Marea, già compresi e descritti da W. G. Sutherland prima della sua morte, integrandoli con il concetto di tocco percettivo fluidico. In una delle sue lezioni tratte dal suo libro The Stillness of Life, egli proponeva tale approccio:
Esaminate il paziente con le conoscenze microscopiche del dottor Still, trovate la lesione, estraetela nello spazio e guardatela scomparire nel vuoto.
In seguito Jeames Jealous, osteopata statunitense studente diretto di Becker e Jeacques Andreva Duval e René Briend in Europa, proseguirono nel divulgare meticolosamente e fedelmente i principi originali di Still, evidenziando similitudini e parallelismi tra l’Osteopatia e culture antiche quali la Medicina Tradizionale Cinese e quella Vedica e approfondendo, in particolare Briend negli ultimi anni della sua vita, i concetti di fisica quantistica che confermano perfettamente quanto già promulgato da Still più di cento anni fa.

JAMES JEALOUS

JAQUES ANDREVA DUVAL

RENE BRIEND
In Europa, in primis in Inghilterra e in Francia, e poi negli altri paesi tra cui l’Italia, l’Osteopatia venne regolamentata dal sistema sanitario nazionale dai primi anni ’90, riconoscendone però solamente l’approccio biomeccanico nel trattamento delle disfunzioni somatiche e tralasciando il piano biodinamico ed energetico spirituale originale.
Il cammino dell’osteopatia può essersi distinto in vari e piccoli sentieri ma la strada maestra che porta alla sua origine li comprende tutti in quanto è nata e ha bisogno di essere trasmessa fedelmente come una medicina Una e Unica, che guarda all’essere umano nella sua unità di funzione su tutti i piani ed è su questi principi sui quali si fonda..