Il Tocco Percettivo Terapeutico

Il tocco

L’approccio mediante il Tocco Percettivo Terapeutico è il frutto del vasto e minuzioso lavoro clinico che il Dott. Rollin E. Becker mise a punto attraverso gli insegnamenti di Still e di Sutherland, che sostenevano l’importanza di avere “mani che pensano, sentono, vedono…sanno”. Grazie alla sua instancabile capacità di osservazione e di ricerca rispetto al come si esprime la Salute, il Dr. Becker riuscì a comprendere, attraverso la percezione delle forze involontarie che si esprimono all’interno del corpo vivente, il manifestarsi del processo terapeutico. Attraverso un ascolto attivo e svincolato dalla volontà egoica del terapeuta, in accordatura con le leggi della natura, il Dr. Sutherland sosteneva con tutta certezza:

 

Questo fu il principio portante del lavoro sviluppato dal dott. Becker nell’approccio alla Salute, che comprende la visione e l’utilizzo di quelle che lui chiamò le Forze di Marea, espressioni dirette del Soffio di Vita. Due erano i concetti principali del suo approccio: 

– I ritmi di Marea Lunga e Marea Media, intendendo con essi delle manifestazioni frattali con le quali il Soffio di Vita si esprime in natura come Salute, in quanto principio vitale involontario non manifesto;

– Il Tocco Fluidico Percettivo Terapeutico, con il quale è possibile accedere alle forze innate di Salute e accordarsi ai ritmi di marea.

Una caratteristica che contraddistingueva il Dott. Becker nella sua pratica era la sua totale presenza nell’ascolto dei tessuti, che gli permetteva di sentire come si esprime la Vita attraverso di essi; la presenza apriva le abilità del terapeuta ad una percezione e ad una consapevolezza di natura sovra sensibile e profonda, nel pieno rispetto del paziente (il tempo del paziente e non quello del terapeuta).

Con “tocco fluidico”, nome che diede a questo approccio, il Dott. Becker intendeva un contatto manuale estremamente delicato e sensibile che non imprimeva nessuna forza: con l’obiettivo di sincronizzarsi con i ritmi intrinseci del corpo del paziente per facilitare l’innata capacità di autoregolazione e guarigione della persona stessa. Perché ciò sia possibile è necessario:

– Un Ascolto Percettivo Palpatorio: l’importanza dell’abilità del terapeuta di “ascoltare” in modo completamente afferente attraverso le mani, permesso grazie un elevato livello di sensibilità e consapevolezza del sentire, frutto di anni di allenamento e di una scelta (volontà) di resa alla Respirazione Primaria;

– Neutralità: il terapeuta deve mantenere un atteggiamento di totale neutralità, evitando di imporre le proprie forze o intenzioni sul paziente, in modo da permettere alle forze innate del corpo, che sanno, di guidare il trattamento;

– Respiro della Vita: Becker integrò il concetto di “Respiro della Vita”, quale forza vitale intrinseca che anima e regola tutte le funzioni corporee, e il terapeuta attraverso il tocco fluidico può facilitare il flusso armonioso di questa forza, promuovendo la guarigione e il benessere.

Il lavoro del dott. Becker rappresenta un perfetto trait d’union tra i principi fondamentali di Still e di Sutherland e i concetti moderni di fisica quantistica, che possiamo vedere applicabili nel modello biodinamico. Per noi il modello si apre poi a tutti i piani, in integrazione tra loro: biomeccanico, biocinetico, biodinamico e spirituale, nel fluire con le origini dell’osteopatia, dove l’osservazione e l’accompagnamento della persona nel suo bisogno incontrano un approccio unitario (unità di funzione), specifico (ad personam) mantenendo la visione dell’insieme (unità corpo-mente e spirito), caratteristica primaria dell’osteopatia.